Il punto di partenza naturale di questo e degli altri itinerari che andremo a percorrere è la città di Oristano, capitale dell'Arborea, il cui territorio coincide press'a poco con quello della provincia attuale. Il suo aspetto è quello di una città piccola e piuttosto tranquilla: nel corso di questo secolo sono andati a perdersi molti segni dell'età giudicale ed oggi non ci sono più le grandi mura che la chiudevano in quanto furono abbattute all'inizio del secolo.

Chi arriva ad Oristano da Sassari o da Cagliari, percorrendo l'asse obbligato della via Cagliari, si trova davanti ad una città caratterizzata da un anonimo disordine edilizio: grossi edifici accanto a villette di varia epoca o a modesti fabbricati. Se però ci si addentra a piedi per le vie del centro storico si possono incontrare i segni di un passato più che dignitoso, ma a volte un po' trascurato, anche se oggi sembra rinato un interesse per la città storica che si concretizza in una serie di corretti recuperi.

La nostra visita comincia da Piazza Mannu, slargo alberato che si incontra dopo aver percorso la periferia, arrivando da Cagliari. Qui, un tempo, si apriva una delle porte della città e dove oggi c'è il palazzo delle carceri, sorgeva il palazzo giudicale.

Da piazza Mannu si prosegue per Via Vittorio Emanuele che va ad allargarsi nella piazza Cattedrale. A sinistra si leva il complesso formato dal palazzo arcivescovile che sorge sulle antiche carceri vescovili.

Una breve scalinata conduce al Duomo caratterizzato da un ampio campanile poligonale: anch'esso, come molte altre costruzioni ad Oristano, presenta una parte trecentesca completata in epoche più recenti, ma tutta la costruzione presenta un elemento unificatore: l'arenaria, materiale utilizzato in tutto il complesso.